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SCRIVERE DALLA PARTE DELL’INFANZIA – Il diritto di leggere e i 30 anni della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

(Cristina Bartoli, autrice ICWA, bibliotecaria)
Il 20 novembre 2019 la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza compie 30 anni. Dal momento della sua approvazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è divenuta non soltanto il trattato internazionale in materia di diritti umani più ratificato al mondo, ma soprattutto uno straordinario strumento di promozione di tutele, sviluppo e giustizia sociale.
Ha infatti contribuito a trasformare la vita di milioni di bambine, bambini e adolescenti, ha sollecitato i governi a migliorare le proprie leggi e politiche, investendo su assistenza sanitaria, nutrizione, istruzione, educazione, protezione dalla violenza e dallo sfruttamento. Grazie alla forza propositiva della Convenzione in molte realtà sono state create le condizioni per permettere a bambine, bambini e adolescenti di potersi esprimere, essere ascoltati e partecipare allo sviluppo delle proprie comunità. Nonostante questi straordinari risultati, la Convenzione non è pienamente attuata, né sufficientemente conosciuta e compresa e, ancora oggi, migliaia di bambine, bambini e adolescenti vengono sottoposti a discriminazioni, subiscono abusi e sfruttamento, vengono derubati della loro infanzia da guerre e violenze.
Per rendere ancora più incisivo ed efficace l’impulso costruttivo della Convenzione è indispensabile l’impegno concreto di tutte le persone adulte, in ogni contesto, ad ogni livello.
Le scelte progettuali, organizzative, le azioni concrete di coloro che a vario titolo operano in ambito educativo e culturale possono avere ricadute importantissime, attivando processi virtuosi, promuovendo in modo capillare sui territori una nuova cultura dei diritti con una specifica attenzione alla fascia d’età 0-18.
Per i bambini anche l’esercizio del diritto alla lettura, alla narrazione, alle storie dovrebbe essere garantito dagli adulti, soprattutto in considerazione del fatto che i più piccoli non dispongono ancora di sufficiente autonomia per scegliere e recarsi nei luoghi dove accedere alla lettura, come biblioteche, librerie, biblioteche scolastiche.

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Autori ICWA sempre più premiati anche nel 2019

Ogni pochi mesi si allunga la lista dei premi ricevuti dagli autori e dalle autrici per ragazzi iscritti all’Associazione, a testimoniare la bravura e la professionalità degli scrittori per ragazzi italiani contemporanei. I nostri complimenti in questa seconda metà del 2019 vanno quindi a:    Janna Carioli, Premio Leggimi forte, con il romanzo La stella […]

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EDUCARE AL PENSIERO ECOLOGICO con la letteratura per ragazzi

Il rapporto tra esseri umani e ambiente diventa sempre più difficile e conflittuale. Invece che essere amata, la natura viene sfidata. La produzione di inquinamento aumenta gradualmente fino a raggiungere livelli inauditi, rischiando di soffocarci. Perché, diciamolo chiaramente, dallo stato di salute del nostro pianeta dipende il benessere fisico e psicologico di tutti noi.
La tecnologia da sola non basta a salvare il pianeta, occorre innanzitutto acquisire una mentalità ecologica e rispettosa dell’ambiente.
Come educare i ragazzi al pensiero ecologico? Per rispondere a questa domanda l’ICWA ha organizzato un convegno, all’interno della Fiera Internazionale del Libro di Bologna, il 3 aprile 2019. Educare al Pensiero Ecologico, questo il titolo dell’evento, ha rappresentato un momento di riflessione importante sulla situazione attuale del pianeta e sul ruolo che i libri per ragazzi possono avere per lo sviluppo di un pensiero ecologico e la costruzione di un presente e di un futuro migliore.
I problemi posti al centro sono stati: ambiente, biodiversità, vivibilità, benessere, sostenibilità.
Per esplorare la letteratura giovanile, conoscerne gli aspetti legati al pensiero ecologico, nonché ai processi emozionali che stanno alla base del rapporto con la natura, abbiamo invitato al nostro tavolo studiosi di letteratura per ragazzi insieme a esperti di cambiamenti climatici e autori:
dott.ssa Selvaggia Santin – Centro Mediterraneo Cambiamenti Climatici
dott. ssa Tiziana Mascia – Autrice RaiCultura, Università di Bolzano
prof. Leonardo Acone – Letteratura per l’Infanzia, Università di Salerno
dott.ssa Maria Teresa Trisciuzzi – Letteratura per l’infanzia, Università di Bolzano Dino Ticli – scrittore e divulgatore scientifico
Insieme a loro abbiamo cercato di individuare possibili prospettive legate ad attività didattiche per educare al pensiero ecologico partendo dalla lettura e dal racconto.

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GUIDA PER INSERIRE INCONTRI CON AUTORE E CORSI DI FORMAZIONE NELLA PIATTAFORMA SOFIA

di Roberto Morgese
Molti degli autori che ho incontrato e conosciuto in ICWA non sono solamente scrittori di narrativa e varia ragazzi (che già di per sé non è una limitazione) ma anche insegnanti, formatori, giornalisti, attori, esperti con le più ampie e ricche competenze che si possano immaginare. A molti di loro le scuole spesso si rivolgono per organizzare corsi per docenti di gradi scolastici differenti sulla scrittura creativa, la comunicazione, l’uso della voce e la letteratura per l’infanzia. Spesso però difficoltà di carattere finanziario, amministrativo o formale rendono difficoltoso o addirittura impediscono lo svolgimento di quei progetti.
Come fare?
Una strada già percorsa e collaudata, oltre alla chiamata diretta o alla partecipazione al bando, è quella di suggerire di creare un corso sulla piattaforma SOFIA.
Si tratta del Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento, in capo al MIUR.
Per dare vita a uno di queste opportunità l’ente promotore deve essere accreditato (e ogni scuola statale d’Italia lo è di default), ma deve prima registrarsi per ottenere le credenziali che permetteranno di pubblicare sul catalogo on line le proposte di formazione.
La piattaforma è il luogo virtuale in cui la domanda e l’offerta si incontrano, è quindi opportuno che la ricchezza delle proposte di cui siamo portatori arrivi alle scuole.
Il primo passo da fare è quindi quello di autopromuoversi, inviando negli uffici di dirigenza di ogni istituto comprensivo i progetti destinati agli insegnanti, che consentano loro di acquisire competenze professionali spendibili sul lavoro.
Durante l’ultima formazione a Milano curata da ICWA per i soci abbiamo, per esempio, toccato con mano (grazie a Giorgio Scaramuzzino) quanto la lettura animata e recitata, di cui molti di noi sono esperti, possa trasformare l’ascolto di un brano da semplice esposizione a una lettura a esperienza letteraria e emozionale. Non è forse questo un ottimo tema da proporre alle maestre e ai maestri? Accompagnandolo magari con affondi sui criteri per la scelta di una buona lettura per bambini o ragazzi, in relazione all’età e alle tematiche?
Se si fa precedere l’invio con una telefonata al dirigente, il documento che spediremo sarà più difficilmente messo nel cassetto delle mille scartoffie.

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Era una notte buia e tempestosa. Piccoli esercizi di scrittura creativa.

“Era una notte buia e tempestosa…” proprio con queste medesime parole, inizia per Snoopy, il blocco dello scrittore.
Ebbene sì, perché anche il simpatico cagnolino Snoopy, come ogni scrittore che si rispetti, vuole scrivere il romanzo della sua vita ma da bravo autore esordiente qual è, non riesce ad andare oltre questo, ormai diventato famosissimo, incipit.
E difatti, anche se può sembrare molto semplice: scrivere non è poi così facile come sembra, anzi!
Chi scrive, infatti, deve scegliere sempre una sola tra tante possibili opzioni, deve essere in grado di scegliere quella più adatta alla sua narrazione, ricordando che, come dice il manuale di cui ho deciso di parlarvi, ogni inizio contiene sempre un po’ di speranza e di magia, nonché una promessa fatta al lettore.
Il manuale a cui mi sto riferendo si intitola proprio (e non a caso) “Era una notte buia e tempestosa. Piccoli esercizi di scrittura creativa…” scritto da Davide Giansoldati e Ivan Ottaviani, vuole proporsi come una sorta di mappa e di guida capace di aiutare il lettore/scrittore a capire qual è la tecnica e l’ispirazione che ha dato vita agli incipit più famosi e interessanti e a riflettere sul meccanismo che li ha creati.
E proprio qui “casca l’asino” perché è proprio dall’incipit che il manuale parte.
Difatti, come afferma Daniele Imperi nel suo blog Penna Blu: “non esiste un vero incipit, ma l’inizio è solo il punto in cui lo scrittore decide di cominciare a narrare la sua storia”.
La storia viene così paragonata ad una grande matrioska, in cui dentro una storia più grande, c’è lo spazio di una storia più piccola e così via, per gradi.
L’incipit è importantissimo perché serve a catturare il lettore, lo rapisce, lo inebria e poi, lo catapulta direttamente nella storia raccontata.

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L’adozione alternativa ai libri di testo: una guida per i docenti

L’adozione alternativa ai libri di testo: una guida per i docenti
I libri di testo adozionali, cioè i sussidiari dei linguaggi o i sussidiari delle discipline, hanno sicuramente molti pregi. In particolari i “libri di lettura” attuali sono contenitori multidisciplinari, con agganci e attività che spaziano dall’arte alla musica, dall’educazione civica alle discipline curricolari. Essi inoltre propongono percorsi graduali, organizzati sul genere letterario o sulla tipologia testuale; contengono un’antologia di brani selezionati tra la migliore produzione narrativa o poetica per l’infanzia di ieri e di oggi; sono accompagnati da eserciziari grammaticali. Insomma, dei veri e propri strumenti di lavoro.
Ma di quale lavoro stiamo parlando? Di quello preimpostato dall’editore scolastico!
Pur conservando, infatti, la libertà d’insegnamento e mantenendo la possibilità di definire i propri percorsi all’interno del libro adottato, i maestri che si appoggiano a quel materiale “fanno scuola”, per quanto riguarda la lingua italiana, dentro una cornice di argomenti, contenuti e metodi che altri hanno pensato per loro. I libri di lettura adozionali sono sicuramente il frutto della progettazione editoriale e didattica di esperti del settore, ma rimangono strumenti standard, distribuiti in tutta Italia, in tutte le classi, a qualunque alunno. Una scuola che invece voglia adattare la propria offerta alle singole classi può intervenire sulla scelta dell’adozione, arrivando addirittura a “personalizzarla”.
Come si fa?
Seguendo il percorso piuttosto semplice ma poco noto dell’ADOZIONE ALTERNATIVA, i maestri possono acquistare con i propri alunni un numero di volumi di varia pari al totale del valore delle cedole librarie degli iscritti in una classe. Per esempio, per il libro di lettura di quarta il valore della cedola nell’a.s. 2019-2020 ammonta a € 15,47 mentre in quinta è di € 18,77. Ciò significa che una classe di 25 alunni di quarta che fa la scelta alternativa ha a disposizione una somma di € 386,75 mentre in quinta di € 469,25 per fare spesa in libreria. Un bel gruzzolo!

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Quentin Blake: il piccolo gigante gentile. Un’intervista inedita

La socia Carolina D’angelo condivide con noi il ricordo di un’intervista realizzata nel 2001 al grande Quentin Blake, illustratore per ragazzi di fama mondiale.
Si tratta di un’intervista inedita, realizzata per la sua tesi di laurea e mai resa pubblica prima d’ora.
Ecco il racconto di Carolina e la traduzione della lunga chiacchierata che ha avuto con l’illustratore inglese.
«Oltre vent’anni fa o quasi suonai al campanello di Quentin Blake nella sua casa di Londra per fargli qualche domanda sul lavoro di illustratore. Le risposte sono ancora molto attuali e utili per quanti si apprestano alla professione di scrittore con spensieratezza e giovane entusiasmo.
Già nel lontano 2001 Quentin Blake, nato in Inghilterra nel 1932, aveva già pubblicato più di 200 libri illustrati, esposto in musei tra cui la National Gallery di Londra e il Museo Petit Palais di Parigi, prestato la sua arte illustrativa per abbellire ospedali e tanti spazi pubblici, vinto premi e riconoscimenti importanti come, per citarne solo alcuni: il Whitbread Award, la Kate Greenaway Medal e il Bologna Ragazzi prize.
Così veniva definito dal nostro professor Antonio Faeti, uno dei pochi studiosi di immagine all’epoca: Quentin Blake per il suo segno bizzoso, irriverente, aggressivo, non scevro di una segretissima inclinazione per un’insospettabile malinconia, richiama la grande lezione della caricatura inglese; sembra citare più volte i topoi dickensiani, raccoglie la baldanza, i veleni, le picaresche incursioni oniriche dei victorian comincs[1]»
Intervista a Quentin Blake
Come è diventato illustratore e poi scrittore per bambini?
Ho iniziato come Collodi, disegnando vignette per riviste satiriche come Punch. I miei primi lavori sono usciti negli anni ‘50, ma è nel ‘60 che prende avvio la mia carriera. Ho studiato per diventare maestro e ho letto molta letteratura inglese all’università. L’infanzia, perciò, mi interessava da un punto di vista pedagogico. In seguito ho capito che mi sarebbe piaciuto avere un libro tutto mio, senza articoli, didascali tipici del giornale. Così ho chiesto al mio caro amico John Yeoman, con il quale avevo già collaborato: “Sei capace di scrivere un libro per bambini?” Lui l’ha fatto. E così è iniziata la mia carriera di illustratore per bambini.
In parte ho cominciato perché desideravo un libro tutto per me, e in parte perché adoro l’umorismo. Ma l’umorismo che scaturisce dai disegni e non dalle parole. Volevo divertire il lettore con i disegni. Ho pensato: “Forse ai bambini piacerà”. Ed è piaciuto!
E così ho iniziato a illustrare libri.

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Ali nere del socio Alberto Melis vince l’Andersen 2019

Il premio Andersen 2019, tra i più prestigiosi e ambiti riconoscimenti della letteratura per ragazzi in Italia, è stato assegnato per la sezione 9-12 anni al socio ICWA Alberto Melis, per il suo romanzo Ali Nere, pubblicato nel 2018 da Notes edizioni nella collana Rimbalzi, diretta da Marco Tomatis, anche lui socio ICWA.
Ecco la sinossi del romanzo:1937. Il paese basco di Durango, Spagna.
Un momento tragico e poco conosciuto della recente storia viene raccontato attraverso gli occhi di Tommaso, un ragazzo italiano dodicenne giunto in Biscaglia con i genitori impegnati, insieme a uomini e donne di cinquantatré diverse nazioni, a combattere contro l’esercito franchista e per la libertà.
Nonostante la guerra civile, Tommaso vive intensamente le esperienze e i dubbi della sua età.Stringe una forte amicizia con Susa, una ragazza spagnola libera e ribelle che gli fa amare Garcia Lorca, le letture, la natura, gli animali. Un albero diventa il loro rifugio. Il 31 marzo, in un tranquillo giorno di mercato, compaiono nel cielo di Durango sagome nere di aerei. Nessuno può immaginare quello che sta per accadere.
Alberto è stato intervistato da Chiara Segré:
Ti aspettavi la vincita del premio quando hai saputo di essere in finale?Francamente no. Anche perché ero già stato finalista due volte, la prima nel 2005 con Una bambina chiamata Africa, che ha per protagonista una bambina soldato, e la seconda nel 2011 con Il ricordo che non avevo, che ha come sfondo le sofferenze del Popolo Rom, dalle persecuzioni razziali sotto il nazismo nel ghetto di Lodz al persistere dei peggiori stereotipi del presente. In entrambi i casi non vinsi, pur avendoci sperato molto: va da sé che alla terza occasione ho evitato puntigliosamente ogni volo di fantasia.
Cosa che, peraltro, mi ha permesso di gioire più intensamente quando Barbara Schiaffino mi ha comunicato la notizia dell’assegnazione dell’Andersen. Un altro motivo per me di grande soddisfazione, dopo essere arrivato finalista in passato con due titoli pubblicati da Piemme e Mondadori, è poi l’aver vinto il premio con una piccola casa editrice come Notes, che ha avuto il coraggio di pubblicare una storia difficile e per molti versi “scomoda”. Cosa che tra l’altro testimonia, ancora una volta, la grande professionalità e imparzialità della giuria del Premio Andersen.
 
Ali Nere parla della guerra civile spagnola: come mai hai scelto quel conflitto e quel periodo storico? Per puro caso. Quando Marco Tomatis mi chiamò per chiedermi se avessi avuto piacere di scrivere un romanzo per la nuova collana “storica” che Notes stava per inaugurare e che lui avrebbe diretto, pensai subito alla vicenda del bombardamento di Durango da parte dell’aviazione fascista italiana, il primo a tappeto su un centro abitato, che precedette addirittura quello di Guernica reso tristemente celebre dall’opera di Picasso.Un tragico avvenimento ignorato dalla nostra storiografia e reso pubblico sulla grande stampa italiana solo pochi mesi prima, dopo la richiesta di danni che il piccolo comune basco presentò contro lo Stato italiano.

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Come diventare un autore per ragazzi in dieci mosse

IL LIBRO: Dieci consigli per scrivere per ragazzi Chi fa parte di ICWA, o anche solo segue le attività e le iniziative che promuoviamo, a eccezione di alcuni autori affermati ha una grande fame di informazioni sul variegato mondo dei libri per ragazzi. Si può diventare autori per caso, o ambire a diventarlo ma le […]

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