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Perché recensire un libro del 2013? Prima di tutto perché i libri non invecchiano. Al contrario, come tanti buoni vini, certe opere aumentano di aroma e di valore con il passare degli anni. Il Libro di Nicoletta Bortolotti “Sulle onde della libertà” è uno questi. La pace, quella vera, tra le persone; la pace come fratellanza è il nodo della narrazione.

La storia è semplice, perché è ispirata a fatti veri. Semplice non è banale, perché la vita di ogni persona non lo è mai; anzi, c’è persino dell’eroismo negli esempi di tutti i giorni. Nella Striscia di Gaza, e ho già detto tutto dell’importanza e dell’attualità di questo libro, due ragazzi, un palestinese e un israeliano, s’incontrano e sulla spiaggia. Si esercitano, studiano, gareggiano, si sfidano, si misurano nella pratica del surf, molto diffusa su quel tratto di costa.

Il mare è luogo di tutti e di nessuno, forse perché è in movimento, forse perché è il comune padre primordiale.

Sul mare, Mahmud e Samir possono intrecciare un rapporto che vada oltre il conflitto antico e sanguinoso che semina odio tra i rispettivi popoli. Su che cosa può basarsi l’intesa profonda tra loro? Che cosa li può accumunare? Nicoletta ci guida in questa scoperta e non esita a rimettere al centro la capacità di mediazione degli adulti, attraverso il loro esempio autentico, sincero, anche imperfetto.

La storia ha un ritmo ben segnato, tra vicenda e riflessioni del protagonista, pensieri molto credibili e maturi, anche se “bambini”. I personaggi sono vividi; l’ambiente è reale, senza indulgere nella commozione artefatta. Il linguaggio è originale, schietto. Stupisce in certi tratti con trovate creative.

Il libro è destinato a 9+ ma non bisogna lasciarsi ingannare: è un testo molto agevole ma di spessore.

Complimenti Nicoletta!