Autore: ICWA

Icwa all’università di Macerata per parlare di Scritture, riscritture, traduzioni e parodie

David Conati ha tenuto una lezione agli studenti di Scienza della Formazione e ha insegnato loro come smontare le trame per divertirsi a riscriverle e far divertire gli alunnidi David Conati
Mercoledì 14 aprile ho avuto l’onore, e il piacere, di rappresentare ICWA presso la Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Macerata, invitato dal prof. Juri Meda. Scopo dell’intervento era quello di fornire agli studenti alcuni strumenti su come si può giocare a riscrivere le trame, in vista di un laboratorio che li vedrà protagonisti della realizzazione di una serie di progetti di rielaborazione di romanzi per ragazzi di autori italiani del 1800 (De Amicis, Pallavicini, Collodi, Cantù e altri).
Queste riscritture (o traduzioni dall’italiano all’italiano) gli stessi allievi le dovranno poi presentare tra un mese agli alunni di alcune scuole dell’Infanzia e scuole Primarie nell’ambito di un percorso di studio che li vede coinvolti per diventare futuri insegnanti.
Pensando di aver di fronte, anche se a distanza, dei futuri docenti, ho impostato l’incontro come una “lezione teatrale” per far capire che, oltre al testo, alla scrittura che deve essere sicuramente elaborata nel modo migliore possibile, conta moltissimo anche il modo in cui una storia viene presentata. Quindi la preparazione dello spazio, anche se è uno spazio “virtuale”, la preparazione di tutto il materiale, libri, oggetti, burattini, cartelloni, la luce, l’uso della voce.

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Anche ICWA nella giuria del Premio Andersen Baia delle favole

Le fiabe, un migliaio, sono arrivate da tutte le regioni d’Italia e da diversi Stati esteri. Nella giuria, presieduta da Livia Ravera, anche la socia Isabella Christine Felline.
Si è chiuso il bando del 54° Premio “H.C. Andersen – Baia delle Favole”, uno dei più longevi concorsi letterari italiani, con circa un migliaio di fiabe inedite già vagliate e arrivate da tutta Italia e dall’estero: un fortissimo aumento rispetto all’anno scorso. Nella giuria del Premio, presieduta da Lidia Ravera, entra ICWA, l’Associazione italiana degli scrittori per ragazzi, attraverso la socia Isabella Christine Felline e inizia il lavoro di lettura e selezione per definire i vincitori.
In questi giorni sono state vagliate quasi mille fiabe tra le tantissime in concorso all’Andersen-Baia delle Favole di Sestri Levante, giunto alla sua 54ª edizione e organizzato e promosso dal Comune di Sestri Levante e Mediaterraneo Servizi. Le fiabe sono arrivate da tutte le regioni d’Italia e da diversi Stati esteri. L’aumento delle opere che hanno passato il primo vaglio tecnico, e che quindi arriveranno alla giuria, è del 58% rispetto all’anno scorso e riguarda tutte le categorie del bando. Come da tradizione, mantiene il primato la categoria degli Adulti, seguita da quella dei Ragazzi. Molte opere sono arrivate anche da classi di Piccini e per la categoria dei Bambini e spiccano, non solo per la loro recente creazione ma anche per la partecipazione, la categoria degli Scrittori Professionisti e quella degli Illustratori per la quale le opere sono raddoppiate.
Infine, sono diverse anche le fiabe in inglese, russo e spagnolo.
«Quello dello scrittore è un mestiere solitario» dichiara Fulvia Degl’Innocenti, presidente di ICWA -«Ma fare rete, mettere insieme tanti scrittori come è accaduto dopo la nascita di ICWA, ha permesso di creare una voce comune, costruire sinergie, dare agli autori un’identità collettiva. E poter così affiancare alcune belle realtà che operano nel campo della promozione della lettura e della scrittura. Come il Premio Andersen-Baia delle favole, di cui da questa edizione ICWA è diventata partner attivo. Mettendo a disposizione tre suoi autori per condurre webinar laboratoriali che hanno registrato il tutto esaurito, con centinaia di partecipanti. E diventando membro della giuria di qualità, attraverso una nostra socia, Isabella Christine Felline, autrice sensibile e che vanta una certa esperienza come giurata di premi letterati.

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Due scrittori ICWA docenti all’Università di Parma

Gabriel Clima e Cristina Petit hanno tenuto una lezione agli studenti di Scienze dell’educazione nel corso del professor Angelo Nobile. Continua la sinergia tra la nostra associazione e gli atenei italiani, per fare incontrare il mondo accademico con quello degli scrittori per ragazzi.
di Fulvia Degl’Innocenti
Gli scrittori di Icwa sono di nuovo entrati nelle aule universitarie, anche se virtualmente.
Il 9 marzo Cristina Petit e Gabriele Clima hanno tenuto una lezione agli studenti del corso di letteratura per l’infanzia tenuto dal prof. Angelo nobile nella facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università di Parma.
L’incontro è durato due ore durante le quali si sono avvicendati gli interventi dei due autori, inframezzati dalle domande degli studenti.

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Homeschooling, fare scuola in famiglia

Una tradizione molto diffusa negli Stati Uniti, che, complice anche le incertezze del Covid, sta prendendo piede anche in Italia. Niente classi e docenti, ma i genitori che si fanno carico dell’istruzione dei figli a casa.
di Viviana Hutter
HOMESCHOOLING: RIVOLUZIONE DISSIDENTE O SCELTA CONSAPEVOLE?
Prima di intraprendere la “strada meno battuta”, come scriveva il poeta Robert Frost, mi sono fatta (per anni) tantissime domande. Non volevo fosse solo una scelta per andare contro un sistema che in generale non apprezzo più, ma volevo essere consapevole e pronta ad affrontare un’avventura mica semplice. Educare (da educere, tirare fuori) è uno dei compiti più complessi, difficili, pieni di rogne, se vogliamo dirla tutta, ma anche pieni di enormi, immense e meravigliose soddisfazioni. Se questo compito, poi, è svolto da un genitore nei confronti di un figlio, tutto questo diventa ancora più impegnativo – nonché complicato – perché non è certo facile assumere con serenità ruoli diversi, come quello di mamma e maestra, nel giro di poche ore. È inevitabile che si confondano e che il bambino possa facilmente approfittarne (e che la mamma in questione possa perdere la pazienza e possa minacciare di offrire broccoli a pranzo se l’alunno/figlio non dimostri impegno e costanza nello svolgimento dei compiti…).

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Sul perché continuare a fare Memoria nella scuola ci salva

di Daniela Palumbo, autrice di quattro libri per ragazzi sulla shoah:Le valigie di Auschwitz, A un passo da un mondo perfetto, Il cuore coraggioso di Irena, Fino a quando la mia stella brillerà, Scolpitelo nel vostro cuore. Dal Binario 21 ad Auschwitz e ritorno: un viaggio nella memoria (questi ultimi due con Liliana Segre.
Ho aderito alla Carta della Memoria, della Fondazione Gariwo. Chi vuole può leggerla (ed eventualmente aderire a sua volta) qui https://it.gariwo.net/carte-di-gariwo/carta-della-memoria/
Gabriele Nissim – presidente di Gariwo e promotore dei Giardini dei Giusti nel mondo – ha enunciato la Carta per identificare e collocare la responsabilità della Memoria nel nostro tempo.
Ho aderito perché credo che il documento colga (e accolga) alcuni aspetti fondanti del rapporto fra Memoria e Tempo presente, stabilendo una rinnovata interdipendenza fra le due narrazioni. Una connessione che era urgente, oggi, identificare e orientare.
 
La Memoria abita la scuola? Come?
Il documento di Gariwo prende forma a partire dalle riflessioni dello storico israeliano Yehuda Bauer, secondo il quale, si legge nella Carta: “La Shoah è il genocidio paradigmatico del Novecento, un male estremo che ci permette di cogliere il punto più terribile dove può arrivare la distruzione dell’umanità sul nostro pianeta”.
“Bauer considera – scrive Nissim nel documento – che lo studio e la memoria della Shoah siano una lente di ingrandimento che ci permette di cogliere la genesi del male in ogni situazione”.
Non sono una storica, come lo è lo stesso Nissim, sono un’autrice. E posso parlare solo di ciò di cui ho contezza: la semina di Memoria all’interno della scuola, attraverso la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza.
La scuola resta uno dei luoghi dove abita la Memoria. Molto più che in altri segmenti della società. Essa è un serbatoio importante di Memoria, grazie anche alle parole tessute per narrare i fatti che costituiscono la Shoah, ai bambini alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze. Per questo dobbiamo incessantemente chiederci come e perché continuare a testimoniare la Memoria in ambito educativo.
La scuola, proprio perché abitata dalle nuove generazioni, è anche la comunità dove le trasformazioni della società si annunciano con anticipo rispetto ad altri contesti.
Un passaggio epocale che può cambiare la narrazione del mondo.

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Lavoro intellettuale e scrittura: perché è giusto retribuirli per non sminuirne il valore

Il Ministero dei Trasporti ha pubblicato un bando per individuare un autore pluritradotto e con un brand di spessore che doni a titolo gratuito un racconto rivolto ai bambini sulla sicurezza stradale. Per ICWA è solo l’ennesimo segno di svilimento degli autori: scrivere è una professione e come tale deve essere retribuita.
Il 28 dicembre 2020 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) della Repubblica Italiana ha pubblicato un “Avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse per un progetto di sensibilizzazione dei più giovani sul tema della sicurezza stradale”.

L’obiettivo è sensibilizzare i più giovani e, in particolare, i bambini tra i 7 e i 12 anni, riguardo all’importanza della sicurezza stradale e della riduzione del 50% del numero di incidenti e vittime entro il 2030, arrivando così, nel 2050, all’obiettivo, auspicato dall’Unione europea, di zero morti sulle strade.Creare insomma cultura della sicurezza stradale. Sicuramente un progetto necessario e meritorio nelle intenzioni. C’è un grande ma. Il MIT, infatti, è alla ricerca di un racconto inedito sul tema, destinato appunto a bambini e ragazzi tra i 7 e i 12 anni, per realizzarne, presumibilmente, un libretto o un opuscolo da diffondere nelle scuole italiane.
E, giustamente, il MIT desidera che il testo sia di qualità, per cui l’Autore che si candidasse deve avere i seguenti requisiti (da dichiarare espressamente): a. aver già scritto libri destinati ad una fascia di età compresa tra 7 e 12 anni; b. avere una presenza internazionale, avendo venduto libri di cui al precedente punto a. in almeno 10 nazioni nel mondo; c. aver pubblicato libri di cui al precedente punto a. in diverse lingue; d. avere un brand riconosciuto e già affermato.
Insomma, il Ministero sta cercando un Autore (o Autrice) con la A maiuscola, non un esordiente in attesa della giusta occasione per mettersi alla prova. Addirittura si richiede di essere pluritradotti all’estero (e sappiamo bene quanto sia difficile essere esportati per un italiano): essere presenti con i propri libri in almeno 10 nazioni nel mondo vuol dire essere davvero sul podio della letteratura per ragazzi italiana contemporanea. E sottolineare la necessità di avere un “brand” riconosciuto fa pensare che il MIT voglia in qualche modo “sfruttare” una visibilità già esistente per promuovere il progetto. E non ci sarebbe nulla di male, se non fosse per un piccolo dettaglio.Citiamo il testo dell’avviso pubblico: è rivolto a tutti gli Autori di libri destinati ad una fascia di età compresa tra 7 e 12 anni, che siano disposti a cedere al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a titolo gratuito, il complesso dei diritti di sfruttamento di un racconto inedito occorrenti alla stampa, pubblicazione, anche nella modalità e-book, in lingua italiana e nel territorio italiano, nonché sui canali digitali.

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Icwa all’università: Petit, Degl’innocenti e Del Gobbo davanti ai 200 studenti di Sassari

di Cristina Petit

L’11 dicembre 2020 Fulvia Degl’ Innocenti, Luigina Del Gobbo e Cristina Petit hanno contribuito alla lezione on line organizzata dal professor Fabio Pruneri, docente di letteratura per l’infanzia presso la Facoltà di Scienza dell’’Educazione di Sassari.
Il seminario era riconosciuto per gli studenti come un tirocinio teorico.
L’incontro si è aperto con l’intervento del professor Sani circa i generi della letteratura per l’infanzia e le loro specificità.
In seguito ha parlato Fulvia Degl’Innocenti raccontando esaurientemente l’organizzazione, la funzione, la missione di ICWA sul territorio nazionale. Ha poi condiviso qual è stato il suo percorso per diventare scrittrice e il suo lavoro in concreto.

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Icwa all’università: un ponte con gli studenti di Salerno

di Rosa Tiziana Bruno

Nell’ambito dell’iniziativa “ICWA incontra l’Università” ancora una volta abbiamo avuto l’opportunità di entrare in un’aula universitaria per una lectio sulla letteratura giovanile.
La presidente di ICWA Fulvia Degl’Innocenti e la scrittrice Rosa Tiziana Bruno hanno avuto il piacere di incontrare gli studenti del corso di “Letteratura per l’infanzia” tenuto dal prof. Leonardo Acone, presso la facoltà di Scienza della Formazione dell’Università degli Studi di Salerno. L’occasione dell’incontro, svoltosi il 27 novembre 2020, ha permesso alla Presidente di presentare l’associazione agli studenti. Per i futuri insegnanti è importante sapere che gli scrittori per ragazzi sono una comunità con un sentire comune e che ha tra i suoi obiettivi principali quello di interfacciarsi con il mondo della scuola e promuovere i progetti di educazione alla lettura.

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Icwa all’università di Modena Reggio Emilia

Cari studenti, vi spiego come insegnare il piacere della lettura
di Carolina d’Angelo

Grazie all’impegno di ICWA di “alimentare sinergie positive e di scambio con la scuola, e sensibilizzare i docenti, offrendo spunti operativi per lavorare in modo accattivante attorno ai libri” come recita la Carta dei Valori, firmata da gli oltre 100 soci, lunedì 16 novembre ho avuto il piacere di incontrare via Meet gli studenti del prof. Stefano Calabrese della Facoltà di Educazione e Scienze Umane, di UniMORE – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.L’obiettivo dell’incontro è stato quello di ispirare gli studenti, futuri educatori e insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria, a insegnare la lettura attraverso i libri, e cioè a insegnare IL PIACERE DELLA LETTURA.Per fare ciò ho mostrato loro l’OGGETTO LIBRO e come questo è progettato da noi scrittori.Ho posto a confronto, dunque, due delle mie ultime uscite: “La giungla di Tommy”, albo illustrato edito da Camelozampa, e “Il mostro sul pigiama”, prima lettura edita da Il Castoro. 

Ho sottolineato gli aspetti contenutistici come le tematiche che i libri affrontano, il target di età a cui si rivolgono, i significati molteplici sottintesi nel testo. E ho analizzato gli aspetti stilistici come lo studio della copertina, il rapporto testo e illustrazioni, l’impaginazione e la scelta del font. Tentando di spiegare a chi non è, propriamente, del settore la ricchezza e l’unicità del libro rivolto all’infanzia e le figure professionali che, oltre allo scrittore, collaborano alla sua messa in stampa.

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