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In occasione della Giornata della memoria si moltiplicano ogni anno le uscite di libri per ragazzi sulla Shoah. Daniela Cologgi in La fuga silenziosa (Paoline) ha scelto di raccontare la storia del grande mimo francese ebreo Marcel Marceau (il cui vero cognome era Mangel) che quando aveva 20 anni si unì alla Resistenza.Con un altro gruppo di coetanei contribuì a dare rifugio e poi a far scappare in Svizzera decine di bambini ebrei orfani.
La protagonista è Agnés, 13 anni, che riuscendo a nascondersi in un anfratto di un armadio, riesce a sfuggire alla retata che coinvolge i genitori e il fratello minore. Agnés finisce poi in un castello insieme ad altri bambini ebrei, ma non si adatta a quel tipo di vita, è una ragazzina vanesia, viziata, e più di una volta tenta di fuggire inconsapevole delle conseguenze che potrebbe avere quel gesto.

Solo la presenza di Marcel, che intrattiene i bambini con recite e giochi di prestigio e cerca di fare amicizia con lei, sembra suscitarle un minimo di interesse anche se conserva sempre il suo atteggiamento altezzoso.

Quando rimanere al castello diventa troppo pericoloso i giovani organizzano una fuga travestendo i bambini da boy scout in gita verso le montagne. Ci saranno momenti di paura e infine una corsa al freddo nei boschi innevati prima di accorgersi di aver varcato il confine e di essere in salvo.

Un’esperienza che cambierà profondamente Agnés, e la farà crescere. Un racconto semplice, ma avvincente, con una scrittura lineare e ben documentata. Il ruolo di Marcel Marceau in questa vicenda è stato raccontato anche nel film Resistance – La voce del silenzio  (2020).

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