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AL VIA L’OTTAVA EDIZIONE DI “SCAMPIA STORYTELLING”

AL VIA L’OTTAVA EDIZIONE DI “SCAMPIA STORYTELLING”, FESTIVAL DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI ORGANIZZATO DA ICWA il 25 e il 26 novembre in programma laboratori e incontri con autori e autrici nelle scuole delle periferie di Napoli, Milano, Varese, Firenze, Taranto e Palermo

Si amplia e coinvolge tre nuove province l’ottava edizione di “Scampia storytelling”, l’evento organizzato da ICWA in programma il 25 e 26 novembre 2021. Cinquantacinque gli autori e le autrici che proporranno laboratori, incontri e approfondimenti in una decina di istituti comprensivi di Napoli, Milano e Varese (già presenti nelle scorse edizioni) cui si aggiungono Firenze, Taranto e Palermo. Questa edizione si svolgerà in forma mista, in parte in presenza e in parte con collegamenti in streaming.
A Scampia (NA) gli eventi si svolgeranno con la partecipazione di Scuole dell’Infanzia e Primaria V Circolo “Montale”, Secondaria I grado “Sandro Pertini” e Secondaria II grado “Vittorio Veneto”. A Milano hanno aderito gli Istituti Comprensivi “Paolo e Larissa Pini” e “Sorelle Agazzi”. Saranno invece la Scuola Primaria IV Novembre e la Scuola Secondaria dell’Istituto Comprensivo Varese 1 “Don Rimoldi” a ospitare gli incontri in programma a Varese, l’Istituto Comprensivo Castelfiorentino della città omonima in Toscana, l’Istituto Comprensivo Sandro Pertini e la sala di lettura “La casina del libro” a Taranto e l’Istituto Comprensivo “Pertini / Sperone” a Palermo.

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UNA BIBLIOTECA IN NIGER GRAZIE ANCHE AI LIBRI DONATI DA ICWA

La nostra associazione ha acquistato libri da inviare a un campo profughi in Niger che accoglie bambini in fuga da diversi paesi dell’Africa. Altri libri li hanno donati i singoli soci. Una straordinaria iniziativa portata avanti dall’associazione Coltiviamo gentilezza.
Viviana Hutter
Per raccontare questa storia devo partire dalla sua fine, una fine simbolica in realtà perché da una parte si è concluso un evento, ma da un’altra ha avuto inizio qualcosa di straordinario.
E allora basta guardare quelle manine curiose, che sfogliano, stringono, toccano le pagine di libri per bambini per la prima volta. Le senti frusciare sotto le dita tonde e piccoline, quelle pagine che a noi sembrano così preziose, quelle copertine così famose le cui illustrazioni conosciamo anche nei minimi dettagli, come quelle di Pezzettino o Guizzino di Lionni, oppure dell’elefante colorato Elmer, o ancora della Piccola Macchia di Le Néouanic.
Per noi scrittori per bambini, e in generale per chi ama la letteratura infantile, quei libri sono un tesoro, perché la maggior parte di essi sono albi illustrati, quelli che qui, nel mondo benestante in cui viviamo, consideriamo classici, pezzi da collezione, irrinunciabili, quelli che non puoi non avere nella tua libreria. Ma per quelle manine deliziose sono solo fogli con belle immagini e parole sconosciute, non ne capiscono il valore economico eppure ne hanno colto in pieno l’importanza e l’utilità: far stare bene e divertirsi.
Per quei bambini i libri che sono partiti dall’Italia grazie a una raccolta promossa dalla mia associazione di promozione sociale Coltiviamo Gentilezza – a cui ha risposto con grandissima partecipazione l’ICWA in toto – sono un’esplosione di felicità, novità, curiosità, allegria.
E poi basta guardare quei piedini distrattamente appoggiati in un paio di ciabatte oppure scalzi, che lasciano immaginare una vita fatta di stenti, ma anche di piccole gioie, di strade fatte di terra rossa, di acqua presa da un pozzo, di ritmo nel sangue.
Possiamo assaporare l’Africa osservando i dettagli delle foto che ci hanno inviato gli operatori dal campo profughi di Hamdallaye, vicino Niamey, in Niger, ma non riusciremo a capire veramente cosa hanno visto quegli occhietti vispi, ascoltato quelle piccole orecchie, vissuto sulla loro pelle quei bambini che scappano, soli o accompagnati, dai loro paesi in guerra. Le foto mostrano bambini di diversa provenienza: Sudan, Eritrea, Etiopia, Somalia, senza contare quelli che provengono da Siria e Mali.

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L’infanzia e i suoi diritti: un viaggio nel tempo

Il lungo processo che ha portato al riconoscimento dei diritti dei bambini, fino alla convenzione Onu dell’infanzia a cui Icwa ha dedicato il libro Dalla parte dei bambini
di Cecilia Mariotti
La Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia del 1989 offre l’occasione per fare un viaggio nel tempo tra passato, presente e futuro alla scoperta di una storia vera ricca di sorprese che riguarda ognuno di noi.
L’infanzia è stata percepita troppo a lungo come breve periodo della vita in cui la maggior parte dei piccoli, per secoli considerati una proprietà della famiglia, dovevano semplicemente crescere in fretta così da potere apprendere quanto necessario per inserirsi immediatamente sia pure lentamente nel mondo del lavoro con conseguente  ed inevitabile sovrapposizione tra infanzia e mondo adulto.
Nel corso del 1800 per effetto dei profondi mutamenti economici e culturali propri di quel secolo si è assistito in Italia e negli altri Paesi occidentali, non senza resistenze, all’emersione di una nuova idea di infanzia intesa come peculiare fase dell’esistenza umana caratterizzata da bisogni specifici.
All’affermazione dell’idea ottocentesca dell’infanzia come età felice, dipendente  e protetta in famiglia nonché separata dall’età adulta e ad essa contrapposta, giunta fin ai nostri giorni e recepita anche nel Preambolo della Convenzione dell’ONU, contribuirono  in modo determinante gli Stati introducendo l’istruzione obbligatoria, e poi le misure volte a far rispettare l’obbligo scolastico, con leggi che ebbero inizialmente scarsa efficacia ma che segnarono l’inizio di una nuova fase nella storia dell’infanzia. Fu così che nacque infatti l’immagine del bambino scolaro che per diversi anni non incontrò il consenso di moltissime famiglie nelle campagne e nelle città che attraevano moltitudini di persone grazie allo sviluppo industriale. Sfuggiva il valore dell’istruzione come strumento di promozione sociale e di emancipazione personale e l’andare a scuola si riduceva per quelle famiglie al venir meno del contributo dei figli al sostentamento della famiglia stessa che sopravviveva anche grazie al loro lavoro.

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Libri Liberi – La censura ai tempi della cancel culture

ICWA presenta il 15 giugno ore 17, all’interno della seconda edizione online della Bologna Children’s Book Fair, l’incontro  Libri Liberi – La censura ai tempi della cancel culture con esperti di editoria per bambini e censura per delineare un futuro inclusivo in cui la Letteratura resti un bene comune, un patrimonio indiscusso dell’umanità. Enza Emira Festa dialogherà con  Maria Teresa Andruetto, Manuela Salvi (ICWA), Sara Chiessi (AIB) […]

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17 giugno – Presentazione del libro “Dalla parte dei bambini”

Giovedì prossimo 17 giugno alle 18.00, sulla pagina facebook aperta al pubblico di Icwa, ci sarà la presentazione del libro “Dalla parte dei bambini”. Interverranno Fulvia Degl’Innocenti, Presidente ICWA Valentina Zerini, Unicef Alessandro Gelso, Piemme Giuliana Facchini, autrice e socia ICWA Modera Gaia Mombelli di Skytg24. A 30 anni dalla firma della Convenzione sui diritti […]

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EDIZIONI PIEMME-IL BATTELLO A VAPORE, UNICEF ITALIA E ICWA INSIEME PER I DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI

Nel 1991, l’Italia compie un passo fondamentale per il rispetto e l’attenzione verso i più piccoli: firma la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Trent’anni dopo, è in libreria, dal 18 maggio, Dalla parte dei bambini – Il libro sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, pubblicato da Edizioni Piemme-Il Battello a Vapore, in collaborazione con UNICEF Italia e ICWA (Associazione Italiana Scrittori per ragazzi): un libro illustrato che raccoglie venti racconti, realizzati da noti e attenti scrittori italiani per ragazzi , ispirati agli articoli della Convenzione.
“Il modo migliore per comunicare i diritti della Convenzione Onu” – scrive nell’Introduzione al libro Fulvia Degl’Innocenti, autrice e Presidente ICWA – “per noi è quello di scrivere storie, calate nella realtà o in una dimensione più evocativa, che raccontino di bambini che vedono spesso questi diritti ancora negati, anche in Paesi occidentali e sviluppati come l’Italia. In ogni storia c’è una speranza, perché le organizzazioni e le istituzioni che lottano per il pieno godimento di questi diritti sono sempre maggiori. L’UNICEF ne è il simbolo, e la collaborazione con ICWA che si sta articolando in diverse forme come questo libro, è un segnale forte di sinergia e comune attenzione all’infanzia.”
“Fin dalla sua nascita – spiega Lorenzo Garavaldi, Direttore Generale Business Unit Ragazzi di Mondadori Libri – Il Battello a Vapore ha dato particolare attenzione alle tematiche fondamentali per la crescita e l’educazione dei bambini, con grande cura nel modo di raccontarle. Dalla parte dei bambini è un progetto speciale per noi, non solo perché abbiamo l’onore di collaborare con ICWA e con l’UNICEF ma anche perché con questo libro abbiamo la possibilità di parlare ai bambini del rispetto di sé stessi e del prossimo. Non si è mai troppo piccoli (o troppo grandi) per imparare a vivere in un mondo migliore e non potevamo immaginare un modo più adeguato per celebrare i trent’anni della Convenzione, se non raccontandola con parole e immagini.”

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Icwa all’università di Macerata per parlare di Scritture, riscritture, traduzioni e parodie

David Conati ha tenuto una lezione agli studenti di Scienza della Formazione e ha insegnato loro come smontare le trame per divertirsi a riscriverle e far divertire gli alunnidi David Conati
Mercoledì 14 aprile ho avuto l’onore, e il piacere, di rappresentare ICWA presso la Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Macerata, invitato dal prof. Juri Meda. Scopo dell’intervento era quello di fornire agli studenti alcuni strumenti su come si può giocare a riscrivere le trame, in vista di un laboratorio che li vedrà protagonisti della realizzazione di una serie di progetti di rielaborazione di romanzi per ragazzi di autori italiani del 1800 (De Amicis, Pallavicini, Collodi, Cantù e altri).
Queste riscritture (o traduzioni dall’italiano all’italiano) gli stessi allievi le dovranno poi presentare tra un mese agli alunni di alcune scuole dell’Infanzia e scuole Primarie nell’ambito di un percorso di studio che li vede coinvolti per diventare futuri insegnanti.
Pensando di aver di fronte, anche se a distanza, dei futuri docenti, ho impostato l’incontro come una “lezione teatrale” per far capire che, oltre al testo, alla scrittura che deve essere sicuramente elaborata nel modo migliore possibile, conta moltissimo anche il modo in cui una storia viene presentata. Quindi la preparazione dello spazio, anche se è uno spazio “virtuale”, la preparazione di tutto il materiale, libri, oggetti, burattini, cartelloni, la luce, l’uso della voce.

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Anche ICWA nella giuria del Premio Andersen Baia delle favole

Le fiabe, un migliaio, sono arrivate da tutte le regioni d’Italia e da diversi Stati esteri. Nella giuria, presieduta da Livia Ravera, anche la socia Isabella Christine Felline.
Si è chiuso il bando del 54° Premio “H.C. Andersen – Baia delle Favole”, uno dei più longevi concorsi letterari italiani, con circa un migliaio di fiabe inedite già vagliate e arrivate da tutta Italia e dall’estero: un fortissimo aumento rispetto all’anno scorso. Nella giuria del Premio, presieduta da Lidia Ravera, entra ICWA, l’Associazione italiana degli scrittori per ragazzi, attraverso la socia Isabella Christine Felline e inizia il lavoro di lettura e selezione per definire i vincitori.
In questi giorni sono state vagliate quasi mille fiabe tra le tantissime in concorso all’Andersen-Baia delle Favole di Sestri Levante, giunto alla sua 54ª edizione e organizzato e promosso dal Comune di Sestri Levante e Mediaterraneo Servizi. Le fiabe sono arrivate da tutte le regioni d’Italia e da diversi Stati esteri. L’aumento delle opere che hanno passato il primo vaglio tecnico, e che quindi arriveranno alla giuria, è del 58% rispetto all’anno scorso e riguarda tutte le categorie del bando. Come da tradizione, mantiene il primato la categoria degli Adulti, seguita da quella dei Ragazzi. Molte opere sono arrivate anche da classi di Piccini e per la categoria dei Bambini e spiccano, non solo per la loro recente creazione ma anche per la partecipazione, la categoria degli Scrittori Professionisti e quella degli Illustratori per la quale le opere sono raddoppiate.
Infine, sono diverse anche le fiabe in inglese, russo e spagnolo.
«Quello dello scrittore è un mestiere solitario» dichiara Fulvia Degl’Innocenti, presidente di ICWA -«Ma fare rete, mettere insieme tanti scrittori come è accaduto dopo la nascita di ICWA, ha permesso di creare una voce comune, costruire sinergie, dare agli autori un’identità collettiva. E poter così affiancare alcune belle realtà che operano nel campo della promozione della lettura e della scrittura. Come il Premio Andersen-Baia delle favole, di cui da questa edizione ICWA è diventata partner attivo. Mettendo a disposizione tre suoi autori per condurre webinar laboratoriali che hanno registrato il tutto esaurito, con centinaia di partecipanti. E diventando membro della giuria di qualità, attraverso una nostra socia, Isabella Christine Felline, autrice sensibile e che vanta una certa esperienza come giurata di premi letterati.

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Due scrittori ICWA docenti all’Università di Parma

Gabriel Clima e Cristina Petit hanno tenuto una lezione agli studenti di Scienze dell’educazione nel corso del professor Angelo Nobile. Continua la sinergia tra la nostra associazione e gli atenei italiani, per fare incontrare il mondo accademico con quello degli scrittori per ragazzi.
di Fulvia Degl’Innocenti
Gli scrittori di Icwa sono di nuovo entrati nelle aule universitarie, anche se virtualmente.
Il 9 marzo Cristina Petit e Gabriele Clima hanno tenuto una lezione agli studenti del corso di letteratura per l’infanzia tenuto dal prof. Angelo nobile nella facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università di Parma.
L’incontro è durato due ore durante le quali si sono avvicendati gli interventi dei due autori, inframezzati dalle domande degli studenti.

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Homeschooling, fare scuola in famiglia

Una tradizione molto diffusa negli Stati Uniti, che, complice anche le incertezze del Covid, sta prendendo piede anche in Italia. Niente classi e docenti, ma i genitori che si fanno carico dell’istruzione dei figli a casa.
di Viviana Hutter
HOMESCHOOLING: RIVOLUZIONE DISSIDENTE O SCELTA CONSAPEVOLE?
Prima di intraprendere la “strada meno battuta”, come scriveva il poeta Robert Frost, mi sono fatta (per anni) tantissime domande. Non volevo fosse solo una scelta per andare contro un sistema che in generale non apprezzo più, ma volevo essere consapevole e pronta ad affrontare un’avventura mica semplice. Educare (da educere, tirare fuori) è uno dei compiti più complessi, difficili, pieni di rogne, se vogliamo dirla tutta, ma anche pieni di enormi, immense e meravigliose soddisfazioni. Se questo compito, poi, è svolto da un genitore nei confronti di un figlio, tutto questo diventa ancora più impegnativo – nonché complicato – perché non è certo facile assumere con serenità ruoli diversi, come quello di mamma e maestra, nel giro di poche ore. È inevitabile che si confondano e che il bambino possa facilmente approfittarne (e che la mamma in questione possa perdere la pazienza e possa minacciare di offrire broccoli a pranzo se l’alunno/figlio non dimostri impegno e costanza nello svolgimento dei compiti…).

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