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Tra stereotipi e trigger warning, una esplorazione sul mondo del genere romance organizzato da Icwa alla #bcbf2024. Breve resoconto di Desy Icardi.

di Desy Icardi

Martedì 9 aprile, alla Bologna Children’s Book Fair si è tenuto l’incontro organizzato da ICWA dal titolo  Raccontare l’amore. Sguardi su adolescenza, Young Adult e romance. L’obiettivo dell’incontro  era quello di esplorare gli scenari letterari connessi all’affettività, all’emotività  e alla sessualità – in una parola all’amore –  dei lettori adolescenti. L’incontro ha preso il via col saluto di Roberto Morgese, presidente di ICWA, che ha presentato l’associazione e i suoi obiettivi al pubblico, intervenuto numerosissimo a dimostrazione del grande interesse suscitato dalla tematica. Il presidente ha poi ceduto la parola alla giornalista Monica Tappa, moderatrice dell’incontro, che ha presentato i relatori, ognuno dei quali proveniente da esperienze differenti: Valentina Torchia, autrice Middle Grade e Young Adult e socia Icwa; Sonia Donelli insegnante, blogger e booktoker (www.esmeraldaviaggielibri.it) e Alberto Rossetti, psicologo e psicoterapeuta.

Prima di dare la parola ai relatori, c’è stata l’occasione di poter ascoltare i veri protagonisti dell’incontro, ovvero i lettori adolescenti, attraverso un video realizzato dalla professoressa Silvia Martelli. Le protagoniste del video erano giovani e appassionate lettrici del liceo classico Siotto di Cagliari, alle quali è stato domandato di parlare del loro rapporto con la lettura e di cosa desiderano, o non desiderano affatto, trovare in una storia d’amore. Tra le loro parole ne sono emerse due ricorrenti: stereotipo e superficialità.

Le giovani lettrici hanno dichiarato di non sentirsi rappresentate dalle storie traboccanti di uomini belli e dannati e donne invariabilmente ingenue e pronte a redimerli; l’amore nelle sue forme tossiche non le interessa, così come non si sono ritrovate nelle rappresentazioni degli adolescenti. Noi siamo molto altro”, ha affermato con convinzione una ragazza.

Le giovani vogliono autenticità, ma quali sono le storie che reputano autentiche? La sorpresa è che la loro autenticità non corrisponde alla contemporaneità o alla quotidianità, bensì a qualcosa di più interiore che trascende l’epoca e il contesto storico. Vengono infatti citati come esempi di autenticità La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, pubblicato nel 1850  e  Storia di una ladra di libri di Markus Zusak, opera relativamente recente (2005) la cui protagonista è però una ragazzina vissuta durante la seconda guerra mondiale. Quel che ha colpito la lettrice che cita il romanzo di Zusak, è il ritrovare gli stessi sentimenti e problemi delle ragazze di oggi in un contesto storico lontano  e drammatico.

Gli interventi dei relatori hanno così preso il via dalle parole delle ragazze: Valentina Torchia, autrice e appassionata di romance, ha condiviso la sua esperienza su Wattpad, piattaforma nella quale gli autori mettono a disposizione le loro storie ricevendo immediati riscontri dai lettori, con i quali si instaura un rapporto alla pari. Il pubblico di Wattpad è formato in prevalenza da giovani lettrici alla ricerca di storie d’amore delle quali apprezzano sia la componente tossica che quella “spicy”, ovvero la rappresentazione, più o meno esplicita, della sessualità. L’autrice ha evidenziato come la proposta editoriale di romanzi  si divida in due filoni distinti: quelli che si rivolgono alle scuole in cui la sessualità è completamente bandita, e quelli destinati alle librerie nei quali è invece spettacolarizzata. Per rispondere alla richiesta di autenticità del giovane pubblico la sessualità dovrebbe, secondo l’autrice, essere presentata non soltanto in maniera passionale e teatrale ma  anche nei suoi aspetti più quotidiani, inclusi gli approcci maldestri e le esperienze deludenti.

Sonia Donelli ha poi tracciato una panoramica sul mondo del romance e dei suoi numerosi sottogeneri o “trope”. Come book-blogger Sonia ha rilevato che l’interesse per lo spicy è senza dubbio centrale ma non è l’unico, un’altra emozione che le lettrici adolescenti ricercano è infatti la commozione, il finale tragico che muove al pianto. Ne è un esempio il romanzo Dammi mille baci, uscito nel 2016 ma rilanciato nel 2023 dalle booktoker e dai loro video grondanti di lacrime. Si potrebbe supporre che un finale triste soddisfi le lettrici in quanto percepito come più verosimile; statisticamente parlando, nella vita di ognuno le relazioni finite male sono la maggioranza mentre quelle “finché morte non ci separi” sono – per forza di cose – uniche.

Alberto Rossetti ha invece offerto il suo punto di vista di clinico e psicologo. Gli adolescenti, ha riferito, pur essendo sovraesposti alla sessualità spesso la negano, percependola in maniera dissociata dal resto dell’esistenza. Non è raro che ragazzi in terapia non facciano alcun cenno alla sessualità, quasi essa fosse un argomento estraneo alla loro individualità. L’apprendimento sessuale nelle generazioni precedenti passava attraverso una tortuosa fase di ricerca; oggi, invece, grazie alla disponibilità di informazioni la conoscenza si consegue senza sforzo e perde di valore e profondità proprio a causa della mancata ricerca.

La discussione si è poi ampliata toccando anche la questione dei “trigger warning”, ovvero quelle indicazioni –  massicciamente richieste e utilizzate in molta narrativa romance e sui social – per allertare su alcuni contenuti presenti nella storia. Il dibattito resta aperto: visto che nella vita non esistono “trigger warning”, quanto questa indicizzazione dei contenuti aiuta un adolescente a crescere e affrontare le situazioni in modo consapevole e a farne esperienza in luoghi protetti, come possono essere le storie?

Alla chiusura del dibattito, tanto i relatori quanto il pubblico sembravano concordare su due aspetti: la sessualità – se non agita quantomeno pensata ed elaborata – è parte imprescindibile della vita degli adolescenti e rientra pertanto a pieno diritto tra gli argomenti della letteratura Young Adult; deve tuttavia sussistere una responsabilità a carico degli autori che si rivolgono al giovane pubblico, nel non presentare come desiderabili – o ancor peggio  “normali” –dinamiche sentimentali tossiche o violente.