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Nel corso di letteratura per l’infanzia del professor Martino Negri sono intervenuti Fulvia Degl’Innocenti e Roberto Piumini.

Icwa alla Bicocca di MilanoIl ciclo di incontri di quest’anno accademico tra gli autori Icwa e gli studenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e Scienze dell’educazione si è concluso il 24 maggio alla Bicocca di Milano. Ospiti del corso di letteratura per l’infanzia del professor Martino Negri sono stati Fulvia Degl’Innocenti, presidente Icwa, e Roberto Piumini, il decano dei nostri soci, sicuramente l’esponente più illustre, con all’attivo centinaia di pubblicazioni sia in prosa sia in poesia e non solo per l’infanzia. Per esigenze di programma le lezioni del corso, ha spiegato il professor Negri, si focalizzano soprattutto sull’800 e la prima metà del Novecento, mentre la letteratura contemporanea viene solo accennata anche per la vastità di autori e opere che comunque vengono condensati in una ricca bibliografia tra cui gli studenti devono scegliere le letture da portare all’esame. La presenza di due attori viventi ha quindi lo scopo di colmare in parte questa lacuna.

Fulvia Degl’Innocenti, dopo aver presentato Icwa come una community sia di scrittori sia di persone interessate a vario titolo alla letteratura per l’infanzia, come possono esserlo i futuri insegnanti di scuola primaria, ha sottolineato l’importanza dell’utilizzo della letteratura nella didattica e di come sia uno degli scopi primari di Icwa quello di formare gli insegnanti nella conoscenza delle opere contemporanee. Ha poi delineato la figura dello scrittore per ragazzi attraverso alcuni esempi della sua produzione che spazia dagli albi illustrati, le biografie, le prime letture e gli young adult.

Roberto Piumini ha dedicato il suo intervento alla produzione poetica, tenendo a precisare che non è significativo distinguere tra poesia per adulti e poesia per bambini, perché la poesia è in quanto tale, una forma di espressione un po’ trascurata e di cui nel mondo contemporaneo troviamo delle espressioni distorte nella pubblicità, che fa ricorso all’uso delle metafore non per il gusto di comunicare emozioni, ma per muovere all’acquisto e in questo senso può essere definita porno poesia. La filastrocca, ha proseguito, è la poesia bambina, che deve avere molto ritmo, sia in battere sia in levare che nelle forme sdrucciole, e deve giocare con le rime. Il bambino è corpo, parla con il corpo, e la poesia coinvolge tutti i sensi. Esiste poi la poesia narrativa, che si propone di raccontare storie.

Una insegnante e saggista che ha elaborato una didattica sperimentale della lingua italiana, anche nella forma poetica, è Ersilia Zamponi, autrice di due testi di riferimento: “I draghi Locopei”, e “Corpo di parole. Calicanto”, quest’ultimo realizzato in collaborazione con lo stesso Piumini. Gli studenti si sono mostrati molto attenti e partecipi, le loro domande hanno dato modo ai due autori di approfondire alcuni aspetti della scrittura per ragazzi, come per esempio la censura e i limiti alla libertà degli autori in funzione delle esigenze di mercato delle case editrici.