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Claudia Souza, scrittrice, traduttrice, educatrice e psicologa ha tenuto una lezione nel Corso di laurea di Scienze dell’educazione dell’Università di Sassari tenuto dal prof Fabio Pruneri sulla valenza culturale dei libri nella fascia 0-3. Con lei Sara Dutto, libraia della Libreria Sottobosco di Lomazzo (Co) e Marco Dazzani, vicepresidente Icwa.

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Nell’ambito del programma ICWA di relazione con le Università italiane, il 12 maggio abbiamo partecipato, con una lezione online, al Seminario di Letteratura Infantile promosso dal professor Fabio Pruneri dell’Università di Sassari. L’idea era trasmettere agli studenti del corso di Scienze dell’educazione il concetto secondo il quale i piccolissimi – fascia 0-3 anni – non solo vogliono ma sono perfettamente in grado di partecipare come fruitori attivi delle esperienze di lettura. Abbiamo portato alcuni esempi di libri interessanti per questa fascia d’età, ma al tempo stesso abbiamo lasciato aperte le porte a tutti i libri, dato che a nostro avviso ciò che conta è il contesto di lettura e l’interazione bambino-libro e bambino-adulto mediatore.

Esiste una deformazione concettuale secondo la quale fino ai tre anni il rapporto con il libro sarebbe di carattere semplicemente sensoriale, ovvero per il bambino piccolo il libro sarebbe un oggetto come qualsiasi altro, passibile di essere manipolato, lanciato, strappato in azioni di spensierato gioco di esercizio. Al massimo il libro potrebbe essere collocato come “schermo”, qualcosa da poter essere visualizzato mentre si sfoglia rapidamente. Ovviamente, la tendenza esploratoria del bambino lo condurrà anche a questo tipo di azione. Ma questa linea di pensiero non considera l’esperienza culturale, senza la quale gli oggetti non acquisiscono un senso sociale; un libro diventa anche portatore di testo e di conoscenza quando – e se – viene presentato al bambino, sin da subito, in quanto tale, e non soltanto in quanto oggetto fisico.

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Sappiamo, dopo diversi studi sperimentali di design grafico, che le caratteristiche fisiche del libro per una fascia d’età precoce contano. È auspicabile che, per essere più accessibile ai piccolissimi durante un approccio autonomo, il libro sia robusto, resistente, arrotondato e che le sue dimensioni non vadano oltre la portata delle manine. Nel tempo si sono sviluppati diversi modelli di libro-gioco che proporzionano reciprocità e rendono l’esperienza più interessante. Fin qui tutto bene. Il problema è limitare l’uso della lettura a questo tipo di esperienza concreta. Il libro può offrire molto di più. Nella foto a destra: La collana di fiabe di Attilio, Lapis.

I nuovi studi delle neuroscienze dimostrano che i primi mille giorni di vita sono i più importanti in assoluto per lo sviluppo delle funzioni cognitive. Un bambino in questa fascia d’età possiede 400 volte più neuroni di un adulto medio. Questo significa che quei neuroni che non verranno attivati semplicemente si spegneranno. Le nuove apparecchiature accertano che esperienze precoci di lettura attivano nel cervello esattamente le aree dedicate al linguaggio, creando nuove connessioni neurali. Ma come potenziare queste prime esperienze immersive?

Leggere prima di saper leggere - 3La lettura significativa parte, prima di tutto, dalle relazioni interattive tra bambino e adulto. Il libro è oggetto di incontro, non solo di esplorazione; porta qualcos’altro aldilà di sé stesso. L’adulto che legge offre modelli linguistici sostanziali, che il bambino, anche di poche settimane, riesce ad assimilare. Non si tratta ancora di una modalità decodificativa, ovviamente, molto meno decifrativa di lettura. Il bebè – anche di poche settimane – osserva il ritmo, la cadenza; analizza i suoni, uno a uno, in quanto espressioni che poco a poco associa alle emozioni e agli avvenimenti. I suoni onomatopeici, in questo momento, rappresentano un tentativo di comprensione del mondo linguistico, le ripetizioni lo rinforzano, il testo è quasi come se fosse una canzone che lui o lei ascolta con attenzione. Nella foto a sinistra alcuni titoli del francese Hervé Tullet, maestro del libro-gioco. Il gioco della luce, del buio e delle ombre sono pubblicati da Phaidon L’Ippocampo.

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Ecco perché libri con questi requisiti sono apprezzati e richiesti dai piccolissimi. Tra di loro – sorpresa! – le fiabe, che presentano diverse caratteristiche adeguate all’inizio del linguaggio: ritmo marcato e preciso, ripetizioni, onomatopeie… È importante considerare la bellezza estetica delle catene di parole, giacché in quel momento esse sono modelli artistici, indipendentemente della loro quantità. Un libro che esplora i suoni onomatopeici, ma non solo è Tam Tam Bum di Frédéric Stehr, Babalibri.

Si vede pertanto che non si tratta di volume di testo, ma piuttosto di qualità, di bellezza, di ritmo e di passione. È questo che i bambini porteranno nella memoria mano a mano che cresceranno. Anche in relazione ai contenuti, i libri possono aprire finestre per una società più giusta: un bambino piccolo abituato a vedere situazioni di uguaglianza nelle storie parte con il piede giusto per un mondo più equanime. Il contrario è anche evidente. Questo punto è stato risaltato dagli alunni durante la lezione, attraverso i libri che abbiamo usato come esempio.

Leggere prima di saper leggere - 5Anche per quel che riguarda le immagini, è meglio che siano semplici ma non semplificate, ridotte. La bellezza è fatta di equilibrio, di simmetria e di armonia e queste tre caratteristiche serviranno da supporto per la creazione del repertorio di immagini del bambino. La costruzione del suo gusto estetico comincia dall’esposizione precoce a belle immagini. Nella foto a sinistra Uff! Papà fa il bucato di Claude K. Dubois, Babalibri.

Per concludere, diremmo che una selezione adeguata sia di testi sia di immagini per la fascia 0-3 anni è fondamentale e che molti studi devono essere fatti in questo senso. Ai nuovi educatori diciamo pertanto di frequentare biblioteche e librerie per costruire il loro repertorio letterario: trasmettere passione mentre si legge è il primo passo per costruire nuovi lettori. La presenza di una libraia durante la lezione, i suoi consigli e le sue indicazioni hanno decisamente contribuito a incentivarli in questo senso.

Claudia Souza