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Icwa è tra i firmatari dell’appello sottoscritto e condiviso da AI (Associazione autori di immagini), AITI (Associazione italiana traduttori e interpreti), ANITI (Associazione nazionale italiana traduttori e interpreti) e Strade (Sezione traduttori editoriali SLC-CGIL) inviato alle istituzioni


Richieste mirate, per evidenziare le anomalie, le mancanze e le carenze che caratterizzano i lavoratori dell’editoria libraria che operano prevalentemente in regime di diritto d’autore: dalla disastrosa condizione dei compensi alla carenza – che per gli autori diventa totale assenza – di previdenza sociale.

Inviato il 7 novembre il documento, condiviso e firmato da Icwa e altre quattro associazioni di categoria, all’attenzione di Presidenti e componenti della VII Commissione Cultura, scienza e istruzione, XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, VII Commissione Cultura e patrimonio culturale e della X Commissione Affari sociali del Senato della Repubblica, e dei Ministri della Cultura (dottor Gennaro Sangiuliano), del Lavoro e delle Politiche Sociali (dottoressa Marina Elvira Calderone) e del Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (professor Giacomo Lasorella).

«Il mondo editoriale coinvolge diverse figure che rientrano nella definizione di autore: gli scrittori, i traduttori, gli illustratori. Il loro lavoro non sempre viene valorizzato come merita, sia in termini economici sia di riconoscimento del loro ruolo centrale nella filiera del libro. Per la prima volta diverse associazioni che rappresentano queste figure autoriali si sono unite per inviare ai rappresentanti politici una lettera di rivendicazioni che vanno da un equo compenso alla trasparenza dei contratti. Tra queste sigle c’è anche Icwa, a rappresentare i diritti degli scrittori e delle scrittrici per ragazzi» ha sottolineato la presidente dell’associazione, Fulvia Degl’Innocenti.

Il documento completo può essere scaricato cliccando qui.

***** il testo completo dell’appello *****

Gentili Deputati, Senatori, Ministri, Egregio Presidente,
il presente appello, scritto da una rete di associazioni dei lavoratori dell’editoria libraria italiana che operano prevalentemente in regime di diritto d’autore, si vuole affiancare ai documenti delle associazioni di editori e di altri imprenditori del settore culturale, che già hanno rivolto le loro proposte di intervento per la nuova legislatura.

In una fase storica particolarmente difficile per il Paese, con l’inflazione che non dà segno di arrestarsi, i lavoratori dell’industria editoriale soffrono per la disastrosa condizione dei compensi e per la carenza – che per gli autori diventa totale assenza – di previdenza sociale.
Finora gli interventi pubblici a sostegno della produzione libraria hanno affrontato il problema dal lato del consumo (bonus, incentivi, sconti), senza considerare in modo diretto chi il libro l’ha pensato, scritto, tradotto, illustrato, elaborato. Se non si tiene conto della particolare condizione di queste figure essenziali nel processo di produzione del libro si lascia indietro un pezzo importante di lavoro intellettuale, e a soffrirne è l’intero comparto. Urgono interventi tempestivi e strutturali

1) UN LAVORO TROPPO POVERO
La prima cosa da fare è intervenire su meccanismi di mercato del lavoro deleteri e attuare politiche strutturali di sostegno al reddito per alzare drasticamente i compensi medi, che non permettono di vivere dignitosamente del proprio lavoro.

Anche a seguito delle esternalizzazioni degli ultimi decenni, la fotografia del mondo del lavoro editoriale restituisce un quadro opaco e frammentato, fatto di compensi inadeguati, precariato, discontinuità lavorativa, necessità di integrare il reddito con altre attività. È chiaro che l’attuale struttura del mercato editoriale si regge su una parte debole e disponibile allo sfruttamento, con situazioni di sistematico ipermansionamento, lavoro autonomo in monocommittenza e – per quanto riguarda gli autori – condizioni contrattuali inadeguate alla natura dei diritti ceduti e alla durata della cessione, con la non rara richiesta di prestazioni che esulano dalla cessione dei diritti stessi e per le quali non è prevista una retribuzione.

2) APPLICARE LA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE
Con il recepimento della direttiva UE 2019/790 (l. 633/1941 e ss. mm. ii.), agli autori spetta ora una «retribuzione adeguata e proporzionata al valore dei diritti concessi», ossia compensi basati non soltanto sull’entità del lavoro, ma anche sulla partecipazione ai proventi dell’utilizzo commerciale dell’opera (royalties).
Ciò rappresenta una novità significativa nel nostro ordinamento, che finora consentiva di pattuire compensi forfettari senza limitazioni. Inoltre, la legge ora prevede l’obbligo di trasparenza sulle copie vendute, meccanismi di adeguamento contrattuale, il diritto di revoca della cessione dei diritti e l’attivazione, presso l’Agcom, di procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie. Infatti, in assenza di uno strumento di tutela adeguato, i diritti previsti dalla direttiva sono destinati a rimanere lettera morta.
Chiediamo la tempestiva attivazione dell’organismo già previsto dalla legge, e che tale organismo, essendo rivolto a tutelare soggetti contrattualmente deboli, abbia le caratteristiche previste dalla direttiva UE 2013/11 per gli ADR destinati ai consumatori (tendenziale gratuità, rapidità, specializzazione, facilità di accesso). Chiediamo inoltre che al suo interno sia previsto un ruolo per le associazioni di categoria, e che queste siano consultate ai
fini della sua istituzione.

3) NON SOLO MERCATO: PER UNA VITALITÀ DELL’ITALIANO
Il mercato librario italiano non gode di buona salute. A subirne le conseguenze sono spesso iniziative editoriali che contribuirebbero al prestigio della cultura e della lingua italiane, ma che per valutazioni commerciali rischiano di restare nella mente dei loro scrittori, illustratori, fumettisti, traduttori. Oltre a iniziative di promozione ed educazione alla lettura tramite scuole e biblioteche, servono quindi – mediante la creazione di fondi appositi – interventi a sostegno della pubblicazione di opere culturalmente rilevanti, che non rispondano alla sola logica di mercato.
L’obiettivo è duplice: da un lato, sostenere la produzione e la vitalità culturale del Paese, dall’altro consentire ai lettori italiani di avere accesso alle opere di autori stranieri nella propria lingua. Se è opportuno continuare a incentivare la traduzione dei titoli italiani verso le lingue straniere per promuovere la cultura italiana all’estero, altrettanto importante è sostenere le traduzioni verso la nostra lingua, senza le quali il pieno godimento della letteratura mondiale sarebbe precluso alla maggior parte dei lettori italiani.

4) LA PREVIDENZA CHE NON C’È
Non tutte le mansioni della filiera sono svolte da dipendenti o da lavoratori autonomi con partita IVA (redattori, lettori, correttori di bozze ecc.). Infatti, gli autori (scrittori, traduttori, illustratori, fumettisti ecc.) rientrano di un regime fiscale “agevolato” che non prevede il versamento di contributi previdenziali: si esclude così la possibilità che gli introiti da diritto d’autore possano rappresentare, come in effetti rappresentano, l’unica o la principale fonte di reddito per un’intera e variegata categoria di lavoratori. Gli autori sono dunque privi di qualsivoglia tipo di tutela e ammortizzazione sociale, né l’attuale livello dei compensi consente il ricorso a forme di previdenza privata.
Chiediamo pertanto l’avvio di un confronto tra istituzioni e associazioni per risolvere questa gravissima carenza e – sul modello di Paesi come Francia e Germania, dove il lavoro creativo gode del riconoscimento dovuto – puntare alla creazione di una cassa previdenziale finanziata in parte dallo Stato.

Fiduciosi di incontrare la sensibilità delle Istituzioni, saremo lieti di illustrare le nostre proposte, che riteniamo di vitale importanza per la salute dell’editoria italiana, e in ultima analisi della cultura e della lingua italiane.

AI – Associazione autori di immagini
AITI – Associazione italiana traduttori e interpreti
ANITI – Associazione nazionale italiana traduttori e interpreti
ICWA – Associazione italiana scrittori per ragazzi
Strade – Sezione traduttori editoriali SLC-CGIL