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Una piccola scuola dell’infanzia di Perledo, sul lago di Como, ha rivoluzionato gli spazi e predisposto momenti di gioco e lettura grazie anche alla donazione di circa 200 libri da parte dei soci Icwa.

Ci troviamo nella parte centrale della sponda orientale del lago di Como: un contesto paesaggistico bellissimo, circondato dalle Prealpi Orobiche e impreziosito dalla magnificenza del lago. Luoghi sviluppati, turisticamente parlando, ma assolutamente scarni e poveri per quanto concerne i servizi per l’infanzia.

Nell’abitato di Perledo (LC) si trova una scuola dell’infanzia che ospita 18 bambini e due insegnanti, collocata in una vecchia casa a due piani, con un affaccio spettacolare sul lago e sul piccolo castello di Vezio. Le insegnanti sono appassionate, instancabili, curiose e dedite al loro lavoro con i bambini, ma sentono la necessità di ampliare le conoscenze teoriche sugli aspetti pedagogici e trovare soluzioni concrete da utilizzare con i bambini per sviluppare i loro talenti e le capacità.

Questa esigenza viene intercettata anche dall’associazione “Insieme per il Lago” che, vincendo un bando comunale a favore del contrasto alla povertà educativa, va in soccorso alla scuola suggerendo un percorso formativo alle docenti di cui beneficeranno a cascata i bambini e tutto il territorio di famiglie che gravitano intorno all’istituto, unico presente in paese.

La povertà educativa può essere definita come ”l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni
(Save the children 2022)

L’arte e la cultura sono cruciali per sviluppare la crescita emozionale, per relazionarci con gli altri, scoprire sé stessi e il mondo. Nonostante questo, in Italia, un recente rapporto di Save the Children mostra per esempio che quasi 7 bambini su 10 non vanno a teatro o non visitano siti archeologici; quasi 8 su 10 non vanno ai concerti e più della metà non visitano mostre o musei e non hanno mai letto dei libri.

Lottare contro la povertà educativa ha come obiettivo anche è quello di contrastare le diseguaglianze, in primis tra i gruppi sociali e successivamente attenuare la distinzione che produce il livello di culturizzazione nel tempo, abbastanza usato come un” marcatore sociale”: solo 2 bimbi su 10, provenendo da famiglia a basso reddito, hanno accesso alla cultura.

Vengo così contattata per elaborare un progetto pedagogico al fine di migliorare e potenziare l’offerta della scuola rispetto a quella ordinaria, andando ad agire su una fascia d’età fondamentale nello sviluppo e cercando di estendere l’esperienza anche alle famiglie e al territorio intero. Il filo conduttore dell’intervento passa attraverso la letteratura per l’infanzia, per cui storie e libri sempre a disposizione dei bambini per stimolare apprendimento, linguaggio, attenzione, creatività, nessi spazio-temporali e di causa- effetto, relazione, bellezza.

Si inizia dall’ambiente, perché, come sosteneva Loris Malaguzzi, “l’ambiente è il terzo educatore”, ovvero ha un ruolo decisivo nella strutturazione di un progetto educativo. Il modo in cui viene strutturato è espressione del tipo di considerazione che l’adulto ha del bambino e ne condiziona fortemente lo sviluppo.

Viene creata come prima cosa una luminosa e ampia zona lettura, con pareti colorate che rimandano ai mondi in cui le storie possono condurre i bambini, tappeti morbidi e in materiale naturale, scaffalature in cui il libro è ben visibile e raggiungibile dal bambino, una tenda per creare  raccoglimento, una grande valigia imbottita per contenere il libro del giorno e il pupazzo mascotte che affiancherà l’insegnante nel momento quotidiano della lettura, un piccolo acquario con pesci ed alcune piante. Vengono potenziati anche gli spazi del gioco simbolico travestimenti, giochi di ruolo, gioco del teatro), molti vicini al mondo delle storie.

Si passa poi alla gestione delle letture: quotidiane, animate e stimolatrici di attività laboratoriali afferenti ai diversi ambiti di competenze. Quello di cui c’è bisogno sono i libri, possibilmente di buona qualità. La scuola ne possiede pochi e datati, il paese è sprovvisto da anni della biblioteca e la libreria più vicina è a 30 km di distanza. A questo punto interviene il prezioso appoggio di alcuni soci di Icwa, che, venuti a conoscenza del progetto, hanno generosamente donato i loro libri e chiesto ad alcuni editori di fare altrettanto. La scuola dell’infanzia ha ricevuto così poco meno di 200 libri e quelli donati in più copie sono stati ridistribuiti alle scuole dei paesi limitrofi.

I nuovi libri vengono collocati in tutti gli spazi a disposizione dei bambini, bagni compresi. Le storie vengono poi utilizzate per strutturare percorsi laboratoriali che coinvolgono i sensi, la corporeità, le emozioni, la natura. Temi curriculari propri della scuola d’infanzia.

Il progetto si conclude con una festa del libro il 14 dicembre 2022 aperta alla popolazione. Vengono organizzati laboratori che hanno come protagonisti i libri e vedono coinvolti adulti insieme ai bambini: domino e città da creare con i libri, inventa personaggi, lo sconfiggi- paure, puzzle di alcune copertine di albi. C’è perfino un presepe fatto di libri! E non mancano momenti di lettura con due cantastorie molto conosciuti sul territorio: Michele Russo, in arte Barbamiele e Loretta Molinari.

Grazie allo scrittore e socio Icwa Roberto Morgese è nata anche una collaborazione con l’università Bicocca di Milano, nella persona del professor Martino Negri, che invierà tirocinanti laureande in storia della letteratura per l’infanzia per potenziare l’indirizzo di pedagogia narrativa della scuola. Durante la festa il comune manifesta la volontà di riaprire la biblioteca del paese, mettendola in rete con il sistema bibliotecario locale.

Il sentiero per cui è tracciato e la volontà di proseguirlo è alta. Arrivati a questo punto, ci si domanda: quanto inciderà sui bambini questa esperienza? Come agiranno nella loro crescita tutte le storie che li stanno attraversando attraverso i libri? E il lessico, ampliato con le letture quotidiane, li aiuterà a dare corpo a pensieri ed emozioni? Migliorerà le loro relazioni? E infine la bellezza di immagini, colori e poesia sarà di conforto nei momenti bui che potranno avere in futuro?

Un sentito ringraziamento a Icwa e in particolare ai soci: Valentina Torchia, Lidia Maggioli, Eleonora Bellini, Elisa Eliselle Guidelli, Silvia Buda, Vanessa Policicchio Rizzoli, Gionata Bernasconi, Barbara Pumhoesel, Giuseppe Fiori, Elisa Mariotti, Laura Novello che ha coinvolto l’editore il Ciliegio, Roberto Morgese e Donatella Caione di Matilda editrice.

Claudia Ferraroli