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Cari studenti, vi spiego come insegnare il piacere della lettura

di Carolina d’Angelo

webGrazie all’impegno di ICWA di “alimentare sinergie positive e di scambio con la scuola, e sensibilizzare i docenti, offrendo spunti operativi per lavorare in modo accattivante attorno ai libri” come recita la Carta dei Valori, firmata da gli oltre 100 soci, lunedì 16 novembre ho avuto il piacere di incontrare via Meet gli studenti del prof. Stefano Calabrese della Facoltà di Educazione e Scienze Umane, di UniMORE – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di ispirare gli studenti, futuri educatori e insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria, a insegnare la lettura attraverso i libri, e cioè a insegnare IL PIACERE DELLA LETTURA.
Per fare ciò ho mostrato loro l’OGGETTO LIBRO e come questo è progettato da noi scrittori.
Ho posto a confronto, dunque, due delle mie ultime uscite: “La giungla di Tommy”, albo illustrato edito da Camelozampa, e “Il mostro sul pigiama”, prima lettura edita da Il Castoro. 

Ho sottolineato gli aspetti contenutistici come le tematiche che i libri affrontano, il target di età a cui si rivolgono, i significati molteplici sottintesi nel testo. E ho analizzato gli aspetti stilistici come lo studio della copertina, il rapporto testo e illustrazioni, l’impaginazione e la scelta del font. Tentando di spiegare a chi non è, propriamente, del settore la ricchezza e l’unicità del libro rivolto all’infanzia e le figure professionali che, oltre allo scrittore, collaborano alla sua messa in stampa.

 

Ho raccontato l’approccio proattivo nei confronti dell’ALBO ILLUSTRATO nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, dove il PIACERE DELLA LETTURA occupa un posto di rilievo e di conseguenza il rapporto libro-bambino è solido e ben costruito.

IMG 1943Per la fascia 0-3 anni e 3-6 anni il libro è fonte di gioco e scoperta. Libri tattili da sperimentare, finestrelle da sollevare, linguette da tirare, tagli e buchi da indovinare; libri da ascoltare e da cantare; libri da colorare e da disegnare; libri senza parole da immaginarne le storie. Libri, in particolar modo, da condividere  con gli altri bambini e con l’insegnante, che li sfoglia e li legge ad alta voce, dedicando alla lettura un tempo qualitativamente e quantitativamente importante. 
Il libro diventa perciò uno strumento e una strategia importante, dettando la routine della giornata, anticipando i cambi delle attività, offrendo tecniche di apprendimento (libri in CAA- Comunicazione Aumentativa Alternativa) e diventando persino guida della didattica e di progetti laboratoriali. 
Purtroppo però questo rapporto felice con il libro s’interrompe con l’ingresso del bambino alla scuola primaria.
Le ragioni sono molteplici. 
Le lettura è spesso concepita come tecnica da apprendere attraverso gli esercizi, attività subordinata all’acquisizione della scrittura, obiettivo da raggiungere entro tempistichedettate dalla programmazione (generando molto spesso catalogazioni come BES, DSA, ecc), utilizzo di un unico libro delle letture, quello di testo, in cui vengono inseriti frammenti di letteratura per l’infanzia contemporanea quasi sempre tagliati e rimaneggiati.
 
Questo genera nel giovane lettore ansia da prestazione nei confronti della lettura e un allontanamento dal libro inteso come oggetto.
 
Allora ho esortato gli studenti a informarsi attraverso il nostro sito, le riviste di settore, i gruppi di lettura, le bibliografie redatte dalle biblioteche ragazzi, ecc., sull’esistenza di numerosi libri di lettura rivolti alla scuola primaria. E numerose collane editoriali, dove si impiegano risorse e investimenti per l’acquisto di font ad alta leggibilità, dedicate ai lettori principianti come pure ai lettori esperti.
 
Sono libri che tengono conto delle difficoltà del giovane lettore e lo accompagnanodolcemente verso la conquista del piacere della lettura. Lettura che diventerà pian piano un’attività spontaneaautonoma e soddisfacente, e che durerà per tutta la vita – come una buona abitudine.
 
Così ho invitato gli studenti a creare un continuum tra l’albo illustrato – utilizzato per fortuna nei nidi e nelle scuole dell’infanzia- e il libro di lettura. E sollecitato loro a promuovere a scuola Il PIACERE DELLA LETTURA, perché un libro favorisce la capacità di ascolto e di relazione, crea empatia e immedesimazione; un libro offre le chiavi per comprendere il mondo.