
Ginevra di cani non sa nulla ma si trova davanti a un evidente caso di maltrattamento di animali; anche di un certo ragazzo non sa nulla, ma non riesce a toglierselo dalla testa: a sedici anni si può vivere per strada suonando la chitarra? La ragazza si trova in vacanza con i nonni, eccentrici amanti della narrativa poliziesca, impegnati a organizzare con i loro amici una “Cena con delitto”. Nel paese di collina dove, da sempre, passano l’estate,
un cane viene gettato nel fiume, salvato e affidato a un canile, dove però viene abbandonato in un angolo. Ginevra salva Oscar e la sua chitarra dall’agente di Polizia Municipale che vuole farlo sloggiare dal centro del paese e i due, insieme, vanno a prendere quel cane, lo curano e lo sfamano. La cosa non può finire lì, ci sono altri cani in quel canile lager e poi Oscar si ostina a non voler parlare di sé, a non voler raccontare cosa lo tormenti. Ginevra, per gli amici Ginni, potrebbe sembrare una ragazza presa solo dai suoi problemi di adolescente insensibile e ostinata, ma per sfuggire ai nonni e alla noia comincerà a vivere e poi a scrivere una strana storia. Tra ironia e colpi di scena sarà proprio lei a scrivere, fino in fondo, un racconto in prima persona e lo farà per un motivo ben preciso che non ha nulla a che fare con la scuola o con un qualsiasi diario. La sua sarà una storia d’amore: d’amore per gli animali, per la lettura, per gli adulti che la circondano e per un ragazzo diverso dagli altri, insomma scriverà una storia d’amore per tutto quello che lei ha sempre detto di detestare.